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Benvenuti nel mio sito personale, dal quale è possibile avere informazioni utili e specifiche circa la mia attività professionale di musicista, studioso e docente.

Sono organista e clavicembalista, titolare della cattedra di pratica organistica, modalità e canto fermo presso il conservatorio «O. Respighi» di Latina. Dopo la laurea in Lettere e Filosofia nel 1999 mi sono specializzato nella pratica del basso continuo presso il Pontificio Istituto di Musica Sacra. Conduco ricerche e pubblico studi sulla prassi pedagogico-musicale antica, sulla modalità e prassi esecutiva del canto fermo nei secoli XVII e XVIII.

Nel 2015 ho aperto un mio atelier, dove realizzo personalmente vari modelli di clavicordi, per la gran parte copie di strumenti storici esistenti, accanto a una intensa attività divulgativa a vari livelli attraverso concerti, trasmissioni radiofoniche e conferenze pubbliche.

Sono organista e clavicembalista, titolare della cattedra di pratica organistica, modalità e canto fermo presso il conservatorio «O. Respighi» di Latina. Dopo la laurea in Lettere e Filosofia nel 1999 mi sono specializzato nella pratica del basso continuo presso il Pontificio Istituto di Musica Sacra. Conduco ricerche e pubblico studi sulla prassi pedagogico-musicale antica, sulla modalità e prassi esecutiva del canto fermo nei secoli XVII e XVIII.

Nel 2015 ho aperto un mio atelier, dove realizzo personalmente vari modelli di clavicordi, per la gran parte copie di strumenti storici esistenti, accanto a una intensa attività divulgativa a vari livelli attraverso concerti, trasmissioni radiofoniche e conferenze pubbliche.

PROPOSTE FORMATIVE ATTIVITA' ED EVENTI

Corsi e Seminari

Concerto per organo

Programma Girolamo Diruta, toccata di grado del primo tuono Claudio Merulo Toccata del terzo tuono Toccata del primo tuono Luzzasco Luzzaschi, toccata del quarto tuono Giovanni Gabrieli, toccata del secondo

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In evidenza

Ufficio dell’organista nella prassi liturgica storica

La formazione dell’ecclesiastico cantore prevedeva una conoscenza essenziale ma completa degli interventi di pertinenza dell’organo e le procedure da attuare nella celebrazione in canto fermo. Pur nella loro essenzialità — le fonti oggetto di questo studio non sono rivolte in via prioritaria agli organisti — le informazioni ricavate sono sufficienti a delineare un quadro esaustivo degli interventi organistici nell’ambito della celebrazione cattolica e ridanno un’idea sufficiente della prassi liturgica in atto, almeno nei centri cultuali di cui le fonti sono espressione diretta.

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Il concetto di unità come cifra del canto fermo nel trattato di Giulio Cesare Marinelli

Alcune pagine del poderoso trattato di Giulio Cesare Marinelli ‘Via retta della voce corale’ (bologna 1671) possono essere prese in considerazione per il loro carattere emblematico circa il valore simbolico che nell’economia generale della celebrazione cattolica antica, riveste l’atto liturgico del canto corale in canto fermo. «Dell’unione de’ cantanti quanto al fine intento nel cantare in coro», tale espressione sintetizza efficacemente il contenuto del testoel Marinelli, che focalizza in modo schematico gli elementi simbolici che qualificano l’atto del cantare in coro e la funzione nei confronti degli uditori, i quali sono incitati alla pietas religiosa non solo dalla struttura del canto ma anche e soprattutto dalla espressività con cui è proferito il testo sacro

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Canto fermo vs canto gregoriano

Non è possibile comprendere in radice il linguaggio strumentale e vocale sacro senza una conoscenza appropriata degli elementi teorico-esecutivi e i significati socialmente condivisi del modello sul quale tali repertori sono stati elaborati e in vista del quale sono stati predisposti. Stupisce anzi come sino ad oggi non sia ancora stato intrapreso un lavoro approfondito di riscoperta sia sul piano musicologico che soprattutto esecutivo della prassi esecutiva del canto fermo, prassi storicamente documentata e puntualmente descritta in una quantità di fonti di carattere normativo e pedagogico distribuite in un arco temporale molto esteso. Si propone un tentativo di ripsosta a questo vuoto.

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Ufficio dell’organista nella prassi liturgica storica

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Contatti

P.za Leonardo Sciascia 11, 00137 Roma

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